1995
LA DOMANDA DI PIANO
Vittorio Borachia (a cura di), Franco Angeli, Milano, 1995

Lo stato reale del nostro territorio impone un progetto di organizzazione socialmente ed economicamente operabile, espressione di opzioni differenziate e legittime nella verifica della loro positiva compatibilità, garanzia di un ambiente dinamicamente vivibile come condizione dirimente per ogni scelta sul territorio, nel rispetto permanente dei valori e dei segni, delle risorse e degli oggetti, dalla natura alla storia.

Per tutto questo, che è un progetto processuale e permanente, un progetto di “lunga durata” per le nostre città e il loro territorio, per il nostro territorio e le sue città, esiste una diffusa e forte domanda.
Magari gli attori, e i cittadini, gli operatori e gli utenti non sanno, ma quando chiedono insieme case e verde, accessibilità al lavoro e ai servizi, rispetto della natura e fruizione delle risorse naturali, costi contenuti e sopportabili per vivere la città e il territorio, domandano un piano.

La collocazione di tale costrutto in un contesto teorico basato sul neocontrattualismo consente di assumere “questioni di giustizia” come base fondativa per costruire un’ipotesi etica e pragmatica per il processo di pianificazione.